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MARCELO BURLON

Marcelo Burlon – County of Milan è un marchio di moda fondato dall'argentino Marcelo Burlon, che produce una linea donna, una linea uomo e una linea bambino. I suoi capi street style vengono venduti in oltre 500 negozi in tutto il mondo e le sue stampe tribali che decorano t-shirt, felpe e pantaloni sono la sua carta d’identità.


La biografia di Marcelo Burlon


Il designer Marcelo Burlon nasce nel 1976 in Patagonia da padre italiano e madre libanese. Il padre aveva una lavanderia, mentre la madre lavorava nel turismo. Durante gli anni della crisi lascia l’Argentina e si trasferisce in Italia con la famiglia. Arrivati nelle Marche nel 1990, i genitori iniziano a lavorare in fabbrica e anche Marcelo, terminata la terza media, comincia a lavorare come operaio e come animatore nelle discoteche nel fine settimana. Scopre così la sua grande passione per la musica e alla fine degli anni '90 si trasferisce a Milano per frequentare i corsi del MAS (Music, Arts and Show). Qui inizia la sua ascesa inarrestabile. Trova lavoro presso i Magazzini Generali, dove si occupa della selezione alla porta. A quell'epoca, il famoso locale milanese era frequentato da giovani stilisti, come Domenico Dolce, Stefano Gabbana, Raf Simons e Riccardo Tisci), oltre che da modelle e fotografi. È proprio il suo amico Riccardo Tisci ad introdurlo nel mondo della moda e Marcelo Burlon inizia a lavorare prima da Dolce & Gabbana e poi da Alessandro Dell’Acqua. Parallelamente, la sua passione per la musica e per le discoteche lo porta a diventare PR e dj. Suona in giro per il mondo: da New York a Beirut, passando per Tel Aviv e Mosca; organizza eventi e sfilate, oltre alle feste delle case di moda internazionali. Attraverso la pubblicità delle sue serate su Instagram e Facebook, riesce a coinvolgere molta gente e si crea una folta schiera di follower.


La nascita del brand


Nel 2012, insieme ai soci Davide De Giglio e Claudio Antonioli, Marcelo lancia il marchio Marcelo Burlon - County of Milan con una collezione di 15 t-shirt indossate dalla modella Lea T. Il nome è un omaggio a Milano, la città “che gli ha dato tutto”, come ha dichiarato lo stilista. Agli inizi, la griffe produceva solo t-shirt, felpe e poncho decorati con stampe estrose e un po’ aggressive raffiguranti serpenti, ali di uccello, lupi e altri animali selvatici, affiancati da motivi grafici contemporanei, ispirati a simbologie della sua terra natale, la Patagonia. Alle t-shirt seguono le custodie per smartphone e gli orologi, che sfoggiano anch'essi le stesse fantasie vivaci delle magliette. Per Marcelo Burlon, la discoteca e i social media diventano un mezzo per far conoscere il suo marchio e per comunicare con il suo pubblico. Pubblica foto e video di ciò che indossa e grazie alla sua visibilità sul web, le sue t-shirt vanno a ruba, soprattutto tra i più giovani. Così, nel 2015, Burlon lancia un’intera collezione maschile, presentata a Pitti Uomo 87, e una collezione per donna, che entra nel calendario della Milano Moda Donna. A queste segue una linea di abbigliamento per bambini: Marcelo Burlon Kids of Milan. Partendo dalle sue t-shirt, Marcelo Burlon ha dato vita ad un fenomeno globale, in particolare tra i ragazzi, che nei capi dello stilista argentino riconoscono il proprio bisogno di sentirsi liberi e autentici.


Le ispirazioni


T-shirt, felpe, jeans, maglioni e accessori, in ogni capo firmato Marcelo Burlon troviamo temi tribali della Patagonia. La sua terra natale è sempre presente, con le sue simbologie esoteriche che vengono tradotte nelle grafiche del moderno streetwear. Su uno sfondo nero spunta il bianco di stampe di uccelli, lupi, falchi, serpenti ed altri animali, per decorare collo e spalle. Non mancano grafiche gotiche, simboli esoterici, teschi di animali e aquile in 3D. Il punto di forza di Marcelo Burlon – County of Milan risiede proprio nella grafica. Il logo a forma di croce raffigura la chiave dell’universo che racchiude la vita. Le sue magliette e le felpe presentano linee semplici e pulite, arricchite solamente da stampe e pattern raffiguranti simboli esoterici degli indigeni che popolavano la Patagonia, a cui si alternano immagini pixellate simili a Pac Man, il celebre videogioco. Le ispirazioni di Marcelo Burlon non provengono solo dall'Argentina, ma dalle culture iconografiche di ogni parte del mondo, dall'Asia all'America Latina, con disegni stampati o ricamati, tutti di carattere etnico con un tocco di esoterismo.


La tribù di Marcelo Burlon


Le creazioni del brand rappresentano una sorta di status quo per le nuove generazioni, che indossano le sue grafiche con orgoglio. Marcelo Burlon non si occupa solo di prêt-à-porter, ma ha saputo dar vita a una vera e propria tribù, una comunità di giovani, di amanti della moda e opinion leaders che lo segue fedelmente e che si riconosce nella sua moda e nel suo modo di essere. Marcelo Burlon è un fenomeno della moda 2.0, è un uomo che grazie al suo talento e al suo entusiasmo è diventato uno dei direttori creativi più in voga degli ultimi anni e che ha saputo stravolgere non solo la sua vita, ma anche le regole della moda. Alla base del successo del marchio, non ci sono solo i vestiti, ma anche tutto ciò che gravita attorno a Marcelo Burlon: la sua musica, il suo stile di vita, la sua spiritualità. Per questo, lo stilista ama definirsi “uno sciamano della moda”, perché riesce a coinvolgere un grandissimo numero di persone nei suoi rituali, in cui feste, musica, stampe e grafiche si uniscono in un cocktail perfetto. Marcelo ha avuto un grande intuito, che gli ha permesso di comprendere le aspettative delle nuove generazioni nei confronti di un marchio facendo sì che si riconoscessero al di fuori delle regole del sistema della moda. Le creazioni della griffe sono la metafora del viaggio, attraverso cui Marcelo Burlon ricerca ispirazione e che permette di scoprirsi scoprendo il mondo. Per questo le sue collezioni sono così amate dalla generazione Z e dai Millennial, caratterizzati da un profondo bisogno di scoprirsi e di misurarsi con il mondo.

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