Da un team composto da quattro persone a un fatturato di oltre 60 milioni di euro l’anno: vi raccontiamo la storia di Dondup. Brand di moda tutto italiano, Dondup viene creato nel 1999 da Massimo Berloni e Manuela Mariotti. Il core business? Jeans, giacche e gonne denim, affiancati da proposte di abbigliamento e accessori per l’uomo e la donna.
Tutto parte da un bisogno di Manuela: trovare il jeans che le calzasse a pennello, senza bisogno di ritocchi e aggiustatine in cui era solita districarsi. Fino a prima di Dondup per Manuela era complicato scovare il modello che si adattasse alla perfezione alle forme tipiche di una donna mediterranea, per cui acquistava il suo paio di jeans, poi tornava a casa, lo smontava e lo rimontava. Da lì l’intuito: perché non crearne uno da zero?
Donup, una storia italiana di moda
E così è nata la realtà Dondup, ispirata a Mingyar Dondup il lama tibetano secondo cui “Tutti gli uomini sono uguali. Razza, colore e fede non significano nulla. Contano solo le intenzioni e le azioni di ognuno di noi”. Tutto questo perché Dondup, più che come semplice linea di abbigliamento, punta a diventare uno stile di vita dai connotati contemporanei che spaziano tra proposte casual per la quotidianità e opzioni più formali, perfette per le occasioni più eleganti. Le collezioni sono caratterizzate da linee pulite e da un design semplice e funzionale, ispirato allo streetwear e all'abbigliamento sportivo. I materiali sono tutti di alta qualità, con spiccata attenzione ai dettagli e alla lavorazione artigianale.
Con punti vendita monomarca e boutique distribuite in tutto il mondo, Dondup oggi vanta collaborazioni con designer del calibro di Alessio Nesis, James Long, Kris Van Assche, per progetti speciali e collezioni in edizione limitata. Per il resto, si è trattato sempre di una promozione semplice. Una comunicazione spontanea e che è partita dal basso, Dondup è nato come brand di nicchia e lo è tuttora. L’adesione è stata spontanea, mai collaborazioni né distribuzioni gratuite di capi, ma solo una dimostrazione gratuita di vicinanza al brand, come accaduto con i volti noti di Elisabetta Canalis, Alessia Marcuzzi ed Elenoire Casalegno.
Come i jeans Dondup hanno fatto la differenza
Le fisicità sono sempre molto diverse ed è complicato “incastrarsi” in modelli di jeans che stiano bene a tutti. È una difficoltà che la direttrice artistica di Dondup, Manuela Mariotti, ha vissuto in prima persona. È da questo bisogno che è partita l’intuizione di creare un brand con collezioni denim che vestissero bene e che valorizzassero le forme. Sui jeans Dondup è stato condotto uno studio vero e proprio. Uno studio morfologico che ha portato alla creazione dei primi modelli a tasche basse e anatomici. Tra questi, il modello Cult, molto largo e dal taglio maschile, inizialmente non apprezzato dal pubblico ma che poi ha avuto la sua rivincita grazie a Katia Pedrotti che durante il Grande Fratello 4 lo ha indossato nel modo corretto, più basso sui fianchi.
Ma non è tutto qui. Dondup ha pensato al mondo denim senza lasciare alcun angolo scoperto. Modelli skinny e stretti alla gamba, perfetti in abbinamento a scarpe con tacco o stivali dal gambale molto alto; jeans a gamba dritta, aderenti in vita e che scendono morbidi alle gambe, perfetti con indosso scarpe sneakers o mules; jeans svasati con gamba che si amplia all’altezza di ginocchio e caviglia; jeans dal taglio boyfriend, morbidi in vita e più stretti alla caviglia.
La ciclicità della moda e le tendenze che vanno e vengono ci hanno poi messo del loro facendo sì che il catalogo Dondup si arricchisce di jeans modello cropped o a vita alta, molto in voga negli ultimi anni.
I modelli che hanno fatto la storia di Dondup
Monroe è da sempre il modello più amato. Skinny e a vita bassa, questo jeans Dondup è disponibile in più lavaggi e in tessuto eco denim stretch. Tra le proposte skinny compare anche Lambda, una vestibilità resa impeccabile dal leggero stone-washed tipico del modello. Per un tuffo nel passato e un richiamo vintage ci pensa Bianca, un bootcut low rise che assicura vestibilità aderente nella parte superiore, 4 tasche e un taglio tipicamente americano dato dalla pronunciata zampa d’elefante della parte bassa.
Ma il catalogo Dondup pensa anche all’uomo: il modello George ne è un esempio. Vestibilità skinny e un lavaggio medio pulito che spazia tra diverse tonalità denim. Tra le altre proposte uomo meritano una menzione d’eccezione le soluzioni dal taglio sartoriale e a vita regolare, a 5 tasche, disponibile in tessuto denim bianco o nero, e in tessuto eco denim con lavaggio medio pulito. Dondup ha pensato anche a chi non ama indossare jeans dal taglio aderente e il modello Brighton lo dimostra: vestibilità comoda ma non meno casual chic degli altri modelli, il Brigthon è stato sin dall’inizio una piacevole scoperta per l’uomo Dondup, probabilmente grazie al suo fiammato fisso.
La scelta di tessuti e materiali
Un aspetto che contraddistingue i jeans Dondup è l'attenzione del marchio alla sostenibilità. Dondup si impegna a utilizzare materiali e processi ecologici nella produzione dei suoi jeans e ha messo in atto una serie di iniziative per ridurre l'impatto ambientale. Si utilizzano cotone organico, poliestere riciclato e tecnologie per il risparmio; si sono fatte scelte volte a ridurre gli sprechi e a promuovere la sostenibilità nell’intera catena di fornitura.
Dondup ha scelto di utilizzare una parte di tinture solo vegetali. Si è dato nuovo respiro alla pianta medievale del guado, scegliendo addirittura di coltivarla in un terreno di proprietà del brand. Tra i tessuti non mancano poi seta e lino con stampa jeans, una scelta glamour e confortevole che ha rappresentato una delle tappe più di rilievo del marchio.
Ma Dondup non è solo denim e lo stile contemporaneo e disincantato cui il brand punta trova conferma anche nel resto delle collezioni. I jeans confermano la loro posizione centrale rispetto all’intero progetto, ma oggi si vedono affiancati da soluzioni di maglieria e camiceria, capispalla e blazer, t-shirt e felpe e borse e calzature.